recensione assassin'creed boldines

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Djdavid96c
view post Posted on 24/1/2010, 11:11




Approfittando dell’acclamato arrivo di Assassin’s Creed 2 sul mercato, quei geniacci di Ubisoft hanno pensato bene di imbastire una delle più grandi campagne marketing della storia (videoludica) sfornando per l’occasione ben due Collector’s Edition del gioco principale, un cortometraggio live action e (ovviamente) anche un bel paio di spin-off portatili della serie regolare, uno su PSP e l'altro su Nintendo DS. L’obiettivo ci sembra quanto mai chiaro: immergere il giocatore nell’universo di Assassin’s Creed fornendogli tutte le “nozioni storiche” di cui avrebbe bisogno per prepararsi al meglio al secondo capitolo sul “Credo dell’Assassino”. L’idea ci sembra più che buona, ma qual è l’effettiva qualità dei prodotti di cui sopra? Del cortometraggio, Lineage, vi abbiamo già parlato di recente, oggi invece vi parleremo di Assassin’s Creed: Bloodlines (da ora semplicemente “Bloodlines”), prequel disponibile da qualche tempo per PSP in cui vestiremo i panni – nientemeno – che del redivivo Altair, indimenticato protagonista del primo capitolo della serie.
Che l’avventura abbia inizio!
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Avevamo lasciato il nostro eroe con tanti dubbi e ancor più propositi sul proprio futuro e su quello dell’ordine degli Assassini. Ebbene, questo Bloodlines pesca a piene mani nel plot del primo capitolo, portando il giocatore ad intraprendere un viaggio che comincia esattamente dove finiva la storia di Assassin’s Creed.
Nel cuore di Acri il nostro protagonista è ancora in lotta contro l’ordine templare che, guidato dal cavaliere del Tempio Armand Bouchart, sembra più che mai intenzionato a riguadagnare il terreno perso di recente nella lotta contro gli Assassini. Toccherà ancora una volta ad Altair, ora capo del suo ordine, dare di nuovo un freno alle brame templari. Mettendosi sulle tracce dei propri nemici, l’assassino si ritroverà ben presto sull’isola di Cipro, dove si dice sia custodito un archivio templare capace di rivelare alcuni terribili segreti sull’ordine del Tempio e sul temutissimo “Frutto dell’Eden”. Tra colpi di scena e trovate narrative stantie (ma ben confezionate), Bloodlines ne approfitta non solo per dispensare interessanti dettagli sulla trama del gioco, ma si concentra anche su quello che è il rapporto affettivo tra Altair e la bella Maria, un comandante dell’ordine templare cui il nostro aveva risparmiato la vita nel corso della prima avventura. Detto ciò, chiarito il concept del plot, è doverosa una postilla: Bloodlines, come tanti prima di lui, non aiuta per niente il giocatore alle prime armi a comprendere al meglio gli eventi antecedenti la sua trama. È un titolo in tal senso “ermetico”, pesantemente ancorato a quelle che sono le vicende del primo capitolo e che, proprio per questo motivo, risulta un collante perfetto tra il primo ed il secondo esponente della serie principale. Tuttavia, sempre per le medesime motivazioni, chi è a digiuno della trama di AC, della sua complessa rete di personaggi, o anche solo del suo finale, probabilmente uscirà dall’esperienza Bloodlines forse addirittura più confuso di quanto sarebbe stato senza giocarlo. Ecco perché, prima di intraprendere quest’avventura portatile, vi consigliamo caldamente di giocarvi il primo capitolo della serie, o vivrete un’esperienza frammentata, caotica e sostanzialmente inutile.
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Ma la storyline non è l’unico elemento da cui questo Bloodlines attinge a piene mani. L’esperienza di gioco complessiva è, difatti, una vera e propria fotocopia portatile di quello che è il risultato che Ubisoft ottenne con il primo capitolo. Da un lato c’è tutta l’esorbitante spettacolarità di movimenti sinuosi e atletici, di corse tra i tetti, di omicidi silenziosi e rapidi; dall’altro lo scialbo sistema di missioni solo vagamente rivisto e, nel complesso, ancora molto acerbo. Volendo andare per gradi potremmo dire che gli sviluppatori (gli sconosciuti ma abilissimi Gryptonite Games) siano riusciti indubbiamente nell’impresa di trasportare per intero le meccaniche del primo capitolo su console portatile.
Sul piano puramente tecnico i controlli di gioco sono decisamente buoni. Salvo una combinazione un po’ scomoda di dorsali e tasti frontali per la telecamera, ed un sistema di aggancio automatico durante le scalate non proprio all'altezza, Altair si controlla che è un piacere, tanto che l’impressione è proprio quella di avere in mano un pad. Complice poi una mappatura dei controlli abbastanza simile a quella per console, chi avrà giocato ad AC si sentirà perfettamente a suo agio.
D’altro canto, però, privo di tutto il complesso plot che faceva da sfondo alla prima avventura, le missioni di questo Bloodlines, seppur sensibilmente più variegate rispetto al passato, non sono comunque in grado di soddisfare pienamente l’utente medio. Certo, scorrazzare per le città cipriote è divertente e galvanizzante, tuttavia ben presto incorre nel giocatore un senso di noia e déjà-vu, solo raramente scongiurato da qualche colpo di scena appositamente orchestrato. Come in passato le missioni principali diventano presto un fastidioso “dovere”, ed anche sul piano delle missioni secondarie si prospetta più l’ombra della ripetitività che la luce della novità. In tal senso, passo in avanti decisamente apprezzabile, è l’introduzione delle “Monete Templari” che, sostituendo le (odiatissime) bandiere del primo capitolo, non costituiscono soltanto un mero mezzo per “allungare il brodo ludico”, ma anche una vera e propria moneta per poter acquistare tutta una serie di interessanti potenziamenti per il nostro assassino, come pugnali extra, nuove mosse, ecc. Niente di nuovo sotto il sole e, sebbene il sistema delle monete vi invoglierà molto raramente a girovagare per Cipro, c’è almeno da premiare l’intenzione di non rendere tale feature una componente ludicamente inutile (leggasi le “bandierine” di cui sopra). Il risultato è dunque quello di un “Assassin’s Creed 2: vorrei ma non posso” capace di regalare qualche ora di godibile intrattenimento, ma ben lontano dal restare impresso nelle memorie del giocatore.
IL GIOCO ASSASSIN'S CREED BOLDINES è UN GIOCO MOLTO APPASSIONANTE LA GRAFICA è MOLTO BELLA E INOLTRE RAPPRESENTA MOLTO DETTAGLIATAMENTE IL PAESAGGIO CHE AVREMMO TROVATO IN QUEL TEMPO.
IL GIOCO è MOLTO SIMILE AL PRIMO ASSASIN'S CREED PER PS3 MA CON L'AGGIUNTA DIQUALCHE MOSSA DEL 2.
 
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Alex
view post Posted on 24/1/2010, 18:07




Bel topic! bravo David!
 
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1 replies since 24/1/2010, 11:11   32 views
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