Nintendo dsi, Recensione

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Alex
view post Posted on 22/10/2009, 14:18




Recensione: poichè è molto lunga la suddivido in più parti.

1° CAPITOLETTO
C'è sempre stata una parola che ha accompagnato, nella stessa frase, i termini "Nintendo" e "console portatile": quella parola è successo. Sin dal 1989, il marchio Game Boy è sinonimo di divertimento in formato tascabile, rimanendo intoccato anche dalle macchine che hanno segnato i momenti più bui della casa di Kyoto; forse per questo si era restii a dare questo glorioso nome anche a quella curiosa console dai due schermi, costruita attorno ad un'idea di videogioco innovativa e rivoluzionaria, forse fin troppo rivoluzionaria. Se sia stato un bene o un male impossibile dirlo, quel che è certo è che 85 milioni di pezzi venduti sono sufficienti per dare un nome ben preciso alla nuova idea di gioco in movimento, ovvero Nintendo DS.

Ma Nintendo è famosa per non accontentarsi, vuoi per cambiare dal principio le regole del gioco, vuoi per incamerare qualche altro milione di Yen: ecco dunque arrivare, dopo l'oramai leggendaria versione Classic (più comunemente definita "il DS ciccio") e l'apprezzata revisione Lite, una terza variazione sul tema: il Nintendo DSi, nato e concepito per dare alla console della grande N ancora più funzionalità ed ancora più portabilità, seppur con qualche sacrificio.
Ma neanche noi ci accontentiamo facilmente: se Nintendo crea, noi siamo qui pronti a far si che tali creazioni siano esaminate nei loro più minuti dettagli, messe alla prova e spinte al loro limite, a tutto vantaggio della nostra Community. E' per questo che vi chiediamo di mettervi comodi e seguirci in questo viaggio alla scoperta del Nintendo DSi, uscito appena sette giorni fa ed ora qui sul nostro tavolo, pronto a dimostrare il suo valore.
Buona lettura!


Introduzione & Caratteristiche



Annunciato il 2 ottobre 2008 alla Nintendo Conference di Tokyo, il DSi è stato immediatamente identificato come una sorta di successore-non successore del Nintendo DS Lite, la console dei record i cui già citati 85 milioni di unità vendute le hanno permesso di surclassare il GameBoy Advance e mirare dritto allo storico GameBoy; sull'onda inarrestabile delle vendite mondiali, molti reputavano improbabile una nuova revisione, e invece così è stato, con il patron di Nintendo Satoru Iwata che stupì il mondo con la terza macchina della stirpe DS.
Per meglio capire questa console, riportiamo di seguito le caratteristiche salienti, così come indicate dalle schede tecniche rilasciate da Nintendo stessa:


QUOTE
Nome: Nintendo DSi
Generazione: settima
Periferiche di input: Touch Screen, pulsantiera a 12 tasti
Fotocamere: 0.3Mpx esterna, 0,3Mpx interna, senza flash ed autofocus
Memoria: 256 Mbyte di flash interna, supporto a schede di memoria Secure Digital
Schermi: due TFT LCD da 3,25"
Batteria: agli ioni di litio (LiOn), capacità inferiore alle omologhe DS/DSL
Protocolli WiFi: WEP, WPA, WPA2 (sia TKIP che AES)
Cifratura: RSA BSAFE™ Encryption Technology
Connettività: Opera DSi Browser, Nintendo WiFi Connection, Connettività Wii-DS, DSi Shop

Ad una prima analisi, è stato a tutti evidente come il DSi mirasse, pur con un vistosissimo sacrificio - la perdita dello Slot 2, che ne annientava la compatibilità con il software GBA e con taluni titoli DS che facevano delle periferiche aggiuntive il loro punto di forza, vedi Guitar Hero: On Tour - a conferire alla macchina tutte quelle caratteristiche che, dopo quasi cinque anni, vengono date per scontate dagli utenti della settima generazione dei videogiochi: un browser internet, un riproduttore musicale, una connettività più robusta. A questo naturalmente si aggiungevano alcune grossolane, spesso gravi carenze del modello originale, prima fra tutte l'incompatibilità con standard di protezione wireless avanzati, nonchè il divario instauratosi fra il DS e le sue contemporanee. Chi aveva scorto, nel DSi, un pizzico di PSP ed un pizzico di Wii non è stato certamente smentito. Persino l'interfaccia utente è stata pesantemente ridisegnata, unendo tratti distintivi del Wii, come la struttura "a canali" e la modularità, con la struttura orizzontale e l'aggiornabilità che sono tipiche del portatile di casa Sony; infine, anche l'aspetto online è stato rivisto con l'introduzione di una branca del Wii Shop tutta dedicata alla console. Piacevole, anche se controverso, anche una sorta di ritorno alle origini con l'implementazione di una doppia fotocamera, reminiscente sia della vetusta GameBoy Camera che della più recente CyberShot disponibile come accessorio aggiuntivo sulla PSP, corredata di software integrato per la manipolazione delle foto: nelle speranze di Nintendo, l'uso di diletto si affiancherà a titoli specificamente pensati per l'interazione dell'utente col gioco tramite, appunto, i due obiettivi; ciò comunque si presta a talune ipotesi molto suggestive, che analizzeremo in seguito.

Per l'esame del Nintendo DSi, abbiamo deciso di utilizzare un approccio decisamente differente da quello che applicano ed applicheranno le varie testate di settore ed i media online a tema console: invece di limitarci a rapide osservazioni ed opinioni personali, abbiamo preparato un protocollo di recensione molto più intensivo per la console, nonchè molto più vicino a quelle che sono le situazioni in cui la stessa, effettivamente, si troverà nelle mani di un qualsivoglia utente. Invece dei guanti di velluto insomma, cacciavite e martello: dopo un esame generale minuzioso dell'imballo, della dotazione, della macchina, passeremo ad un esame del sistema operativo e dell'hardware interno, dissezionandoli da un punto di vista sia generale che più orientato all'hacking; la batteria verrà messa alla prova in vari scenari d'utilizzo, passando infine al pettine fino la performance con software DS/DSi, flashcard, connettività, e così via fino alla conclusione, dopo una settimana di utilizzo agli estremi. L'unità di prova che utilizzeremo è un Nintendo DSi mod. TWL-001(JPN), appartenente al primo batch di duecentomila unità prodotto da Nintendo e dunque corrispondente ad un'unità day-one, versione firmware 1.0J con default di fabbrica per tutte le impostazioni. Non daremo un voto univoco, ma ci limiteremo a constatare la performance in vari settori e riportare l'opinione dei recensori, lasciando al lettore il compito di decidere il valore del Nintendo DSi: passiamo dunque senza indugio al nostro tavolo di lavoro.

2° CAPITOLETTO



La console misura 14x7,5x2,3cm e pesa appena 212 grammi, ponendosi dunque ad una lunghezza lievemente maggiore rispetto al DS Lite, ma risultando comunque più maneggevole e leggero dei suoi predecessori; al tatto, il DSi risulta solido e robusto, con solo appena lievi scricchiolii provenienti in maggior parte dal vano della batteria che, come vedremo, è la parte più debole dell'intero guscio. La scocca non presenta l'aspetto satinato visto nel DSL, bensì una rifinitura ruvida a grana fine che si estende all'intera struttura, piacevolissima al tatto ma che ci lascia qualche dubbio sulla sua capacità di resistere ad un uso prolungato - e di conseguenza a sporco e sudore. Ciò non toglie che il primo impatto è spiccatamente favorevole, grazie anche alla pulizia del design ed alla già citata solidità, anche se rimpiangeremo il logo sulla valva superiore.




Andando ad esaminare proprio la faccia superiore della console, notiamo come la cerniera di unione fra i due schermi ricalchi fedelmente quella utilizzata nel DS Lite, con i margini arrotondati fra cui si estende il perno; l'angolo sinistro reca le tre fessure dei LED di stato, altro piacevolissimo dettaglio che prenderemo in considerazione parlando dell'aspetto interno. La scocca è completamente liscia, perdendo dunque loghi e rilievi di ogni sorta, interrotta solamente dalla fotocamera e suo "flash", posti nell'angolo inferiore destro: il sensore, da appena 0,3 Mpx, è grande appena una capocchia di spillo ed è circondato da un disco di plastica lucida nera che agisce da collettore (supponiamo per migliorare la qualità di scatto, comunque esigua) ed è affiancato da una minuscola lampadina LED di colore cangiante che funge ben poco da flash e più da veniale luce d'ambiente, efficace comunque solo a distanze molto ravvicinate o in condizioni di buio più o meno totale.






La faccia posteriore del DSi ha subito i cambiamenti maggiori senza dubbio, venendo ridisegnata da zero. Sparita la grossa etichetta adesiva posta al centro, ora le informazioni pertinenti alla console e i marchi di copyright sono marcati a rilievo direttamente sulla scocca, con in basso un'etichetta adesiva plastificata che riporta codice a barre e seriale dell'unità, oscurato nell'immagine soprastante ma che, possiamo affermare, è completamente diverso dalla nomenclatura utilizzata sino ad ora.
Il margine superiore reca stampate le indicazioni pertinenti allo Slot 1 ed all'ingresso alimentazione, rimaste identiche dai precedenti DS, mentre due piedini in gomma delimitano la fessura dell'ingresso cartuccia e fungono da piani d'appoggio; è forte il disappunto per questa scelta di Nintendo, poichè non è assolutamente nostra opinione che due soli piedini, coadiuvati da minuscole sporgenze sferiche ai due angoli inferiori della console, siano sufficienti ad attutire eventuali urti che potrebbe ricevere mentre la si appoggia su di un tavolo. Il margine sinistro reca la profonda incavatura da utilizzare per l'estrazione dello stilo, di notevole lunghezza come abbiamo già visto, mentre il quarto destro della scocca è interrotto dalla cover del vano batteria.
Ed ecco arrivare un'altra tirata d'orecchi a Nintendo: il design di questo coperchio è a dir poco orripilante. Come potete notare, due minuscole viti a stella bloccano una sottilissima lamina di plastica, che dunque tende ad incurvarsi facilmente per la mancanza di un fermo al centro. Il risultato? In una parola, scricchiolii a non finire! Segnaliamo anche la a dir poco pessima qualità delle suddette viti, di cui l'inferiore era già parzialmente danneggiata, al punto che ci è impossibile riuscire a rimuoverla; allo stato attuale delle cose, ci sentiremmo quasi nella situazione di consigliarne la sostituzione con un ricambio più solido, di terze parti, non appena possibile.
Concludiamo segnalando la posizione delle viti per il disassemblaggio della scocca, poste sotto i piedini in gomma e entro due forellini nel quarto sinistro di questa faccia.






Non vi è molto da dire sulla faccia inferiore della console: tolto, tristemente, lo Slot 2, tutto ciò che rimane è il jack delle cuffie (adatto al comunissimo spinotto da 3,5mm) e quello del microfono (proprietario), desolatamente lasciati soli dopo che il controllo volume è stato spostato sul lato sinistro. Proprio quest'ultimo è un piccolissimo rocker (o tasto a bascula) per l'aumento e la diminuzione del volume, di cui il firmware riconosce un range di quattro spostamente: in pratica, il volume è preimpostato in quattro livelli, che commenteremo più avanti.
Il lato superiore non mostra niente di troppo atipico, se eccettuiamo lo spostamento deli due tasti dorsali L e R sulla metà corrispondente alla valva inferiore del DSi, mentre precedentemente si estendevano anche sull'area appartenente alle cerniere; certo, questo è direttamente collegato con la loro lillipuziana dimensione, forse un pò problematica per chi ha dita più tozze. I tasti riportano anche l'immagine di una fotocamera, essendo collegati, come vedremo, ad una scorciatoia del firmware per l'uso della stessa.






Il discorso cambia non appena invece appoggiamo il DSi sul suo lato sinistro ed esponiamo il destro, reso importante dalla presenza sia del pennino (a sinistra) che dello Slot SD (a destra), vera grande aggiunta di questa console rispetto alle varianti che la precedono e su cui ora andiamo a soffermarci. Al contrario di quanto abbiamo visto su cellulari e palmari, questi è un vero e proprio coperchietto, molto elegante ma anche progettato un pò frettolosamente a tutto dire: un piccolo incavo sul margine superiore permette, avendo unghie abbastanza lunghe e sottili, di sospingere in avanti la chiusura che, scorrendo su tre raggi in plastica morbida, libera lo slot; ovviamente plastica morbida implica massima cautela onde evitare rotture (secondo noi molto probabile dopo strappi anche di media forza) e liberare lo slot significa esporne appena una fettina. Con somma irritazione, notiamo che la linguetta di plastica continua ostinatamente a volersi richiudere da sola, costringendoci a fare i salti mortali per spingere la memoria sin dentro il suo alloggiamento, e viceversa per rimuoverla. Avremmo preferito un sistema a perno, o fermi in gomma, e possibilmente anche qualche millimetro in più di ampiezza dello slot che, ora come ora, rende l'inserimento e l'estrazione della memoria un vero tormento, peggiorato dalla mancanza di un vero e proprio binario interno, con la conseguenza che la scheda può benissimo non inserirsi perchè storta.
Aggiungiamo anche che, sebbene solo le Secure Digital siano riportate come compatibili, vanno benissimo anche le "vecchie" schede MMC (MultiMedia Card) usate in alcuni vecchi modelli di cellulari.




Aperto il DSi, chi ha già utilizzato la variante Lite non troverà molto di diverso, ma chi effettua il salto dal Classic siamo sicuri dovrà recuperare la mascella dal pavimento: a campeggiare immediatamente sono i due mastodontici schermi da 3,25", rubando completamente la scena a tutto il resto. Un elemento che abbiamo notato è la finezza complessiva dei fori della scocca da cui fanno capolino casse, microfono e fotocamera, molto sottili e definiti, decisamente più piacevoli di quanto si era visto nel Lite. Certo le novità non si fermano qui, ma andiamo con ordine.




La metà superiore ospita il TFT LCD non tattile e le due casse, con i fori spostati verso il basso e di forma ellissoide. Per piacevole che ne sia il design, lo svantaggio rispetto al graticolo finora utilizzato è che è facilissimo intravedere gli altoparlanti, potendo prevedere quanto facilmente la polvere possa annidarsi in questi minuti spazi. Lo schermo pare sia stato privato invece delle basse scanalature di contorno che costringevano molti giocatori (compreso lo scrivente, ndr) ad una certa attenzione nella frequenza della pulizia.
Il difetto invece, passando all'esame della metà inferiore, non è stato rimosso dal touchscreen: enorme, lussuoso, dotato di non quattro ma cinque livelli di illuminazione, è ancora incavato in una finestrella dai margini rilevati, forse utile a delimitare l'area di gioco ma un vero deposito di pulviscolo e sporcizia assortita! Insomma, non è il caso di buttare i cotton fioc imbevuti di antistatico, almeno per il momento. Ai lati troviamo i consueti pulsanti di controllo, con a sinistra il D-Pad (o croce direzionale, se preferite) ed a destra i soliti ABXY di SNES-iana memoria, lievemente più piccoli di quelli del Lite. Grande nuovo arrivato, in basso a sinistra ed a ridosso del touch screen, il tasto d'accensione (POWER), tanto bistrattato nella sua forma scorrevole, tanto amato in quella classica: passa da un rettangolino nero nel Classic ad una semisfera analoga a quella di START e SELECT -posti invece dalla parte opposta del touch screen- che raddoppia di funzione come "reset", consentendo di tornare rapidamente alla dashboard a patto di perdere i progressi nel gioco o comunque i dati dell'applicazione corrente. Quest'ultima funzione ha in effetti delle conseguenze davvero utili, che specificheremo parlando del firmware.




La cerniera, nella sua parte centrale, è forata in due punti, con a destra il forellino del microfono, mentre a sinistra si nota una profonda infossatura circolare (che fa le veci del dischetto nero visto prima sul lato esterno) dove si trova la fotocamera interna, sempre da 0,3 Mpx senza flash nè autofocus, fotocamera che siamo pronti a scommettere è destinata, oltre che per svariati giochi e giochini, anche a quel fantomatico SkypeDS che rappresenterebbe un'altra palese sfida a PSP.
Ma ad essere veramente incantevole, secondo noi, sono i tre LED contenuti nell'angolo sinistro della cerniera, decisamente più funzionali di quelli di cui i DS attuali sono equipaggiati. A sinistra è presente l'indicatore di attività WiFi, di colore arancione e che può assumere due stati:
spento: scheda wireless disattivata e spenta
acceso: scheda wireless attivata ed accesa
pulsante: trasmissione dati
Niente lampeggiamenti dunque, ma un'elegante e tenue pulsazione che, specialmente per il terzo LED, è semplicemente affascinante. In ogni caso, il secondo indicatore è di colore arancio-rosso e rappresenta lo stato dell'alimentazione, rosso se in carica, spento se scollegato o dopo carica completata. Infine il LED principale, a destra, indica lo stato della console: blu brillante se accesa, blu pulsante in modalità standby (a coperchio chiuso), assume colori differenti per indicare lo stato di carica della batteria:
blu: batteria fra il 100% e il 40%
rosso: batteria fra il 39% e l'11%
rosso pulsante: batteria fra il 10% e l'1%
Apprezziamo, oltre alla scelta stilistica, anche quella di rendere più chiari ed esaustivi gli indicatori luminosi, cosa che molti di voi indubbiamente apprezzeranno.






Concludiamo questo nostro esame preliminare con una carrellata di immagini di confronto con il DS Classic, andando poi a preparare il DSi per la prima accensione ed i test di utilizzo.










TERZO ED ULTIMO CAPITOLETTO






Sono a disposizione in totale dieci effetti grafici, che qui elenchiamo e descriviamo brevemente:
Nessun effetto
Distorsione: ponendo lo stilo su di un punto e trascinando, si può distorcere l'immagine
Disegno libero: il DSi proporrà uno fra tre sfondi predefiniti (prato fiorito, cielo stellato, nuvoletta da fumetto), poi lascerà all'utente la possibilità di sbizzarrirsi disegnando con pennarelli di varia misura e colore, oppure prelevando un colore direttamente dall'immagine usando la funzione contagocce; inoltre, potranno aggiungersi vari timbri quali fiori, impronte canine, cuori, note musicali, stelle, punti colorati, fiori, foglie, due tipi di nuvoletta da fumetto.
Colorazione selettiva: interessantissima modalità, permette di colorare solo determinate parti dell'immagine toccandole con lo stilo; qualsiasi punto con quella colorazione verrà isolato dal resto dell'immagine, che resterà in bianco e nero.
Decolorazione selettiva: modalità inversa alla precedente.
Caleidoscopio: esattamente ciò che il nome implica, è possibile scomporre l'immagine in settori triangolari o quadrati, che ruoteranno indipendentemente creando un effetto "a cristallo" piuttosto caotico.
Ritrattistica: impressionante feature del DSi, consente di applicare svariati effetti ad un volto fra cui sopracciglia, occhi, nasi e bocche finte.
Cambia-Espressione: il volto viene deformato per assumere un'espressione felice, arrabbiata o triste.
Mash-up: scattate due foto a due differenti volti, essi verranno compenetrati in differenti percentuali, scelte a caso oppure specificate dall'utente.
Affinità: scattando una foto comprensiva del volto di due persone, ne calcola l'affinità (il tipo di affinità lo si lascia scegliere al lettore...)
Ritrattistica II: svariate sagome, quali il faccione di Mario, una parrucca viola o il re delle carteda gioco francesi, vengono usate per incorniciare un volto.
Una volta scelto l'effetto, all'angolo superiore destro sarà posto (tranne che negli ultimi quattro casi) il tasto di eliminazione di tutte le modifiche apportate, mentre in basso saranno costantemente presenti il tasto di uscita (a sinistra), il tasto di scatto (al centro) e lo switch fra le due fotocamere (a destra).
Mentiremmo se non dicessimo che questa caratteristica ci ha incredibilmente impressionati: nel caso delle opzioni di ritrattistica infatti, il DSi mostra capacità di face detection, ovvero di individuazione automatica di un volto umano; gli effetti vengono, di conseguenza, applicati immediatamente, anche se il volto è ruotato o non perfettamente verticale. Non eravamo davvero preparati ad una simile, piacevole sorpresa peraltro non dichiarata da Nintendo nelle sue specifiche tecniche.




Scattate alcune foto, possiamo passare all'esame dell'album fotografico, piuttosto ricco di funzioni.
Innanzitutto, gli scatti vengono categorizzati per giorni, e ad ognuno di essi è possibile applicare uno di tre simboli: un cuore, un quadrifoglio, una stella; in particolare, quest'ultima marca fotografie che compariranno poi nella schermata principale del sistema operativo, in ordine casuale ad ogni accensione. La lunga lista delle foto occupa la parte centrale dello schermo, come dicevamo suddivisa per data e con al termine un blocco riassuntivo del numero di scatti memorizzati, mentre due pulsanti in alto consentono rispettivamente di filtrare le immagini per simbolo o di avviare lo slideshow; in basso invece vi sono il classico tasto indietro ed i pulsanti per la modifica (al centro) e la cancellazione (a destra) dell'immagine selezionata.
Una cosa che ci è parecchio dispiaciuta è l'incapacità del Photo Album di accettare fotografie che non provengano dal DSi: decisaente un punto in meno alla sua utilità, che certamente avrebbe giovato da una funzione di visualizzatore d'immagini!

In conclusione, sebbene non sia davvero il caso di buttar via la propria costosissima macchina fotografica digitale per le due fotocamere del DSi, è doveroso plaudere agli ingegneri Nintendo per essere riusciti ad applicare una simile inventiva ad un mezzo hardware tutto sommato limitato; è davvero un piacere divertirsi con le immagini, ancor di più grazie al face detection ed alla possibilità di trasferire gli scatti su SD od al Photo Channel del Wii. Senza contare naturalmente il calcolatore di affinità, probabilmente una scusa plausibile per talune situazioni.


Music Player

Croce e delizia di tutti coloro che attendevano ansiosi un'alternativa ufficiale al Moonshell, il lettore audio di Nintendo delude per la sua povertà di formati supportati, ma nuovamente stupisce per la raffinatezza del software e per la pletora di funzioni in esso contenute - anche se, ripetiamo, è assurdo aspettarsi un sintetizzatore o un sequencer!




La schermata principale raggruppa sostanzialmente tutte le funzioni del canale: richiamiamo l'attenzione del lettore soprattutto sul simpatico canarino posto al centro lungo il margine inferiore del touch screen, e che costituisce a tutti gli effetti la mascotte del lettore musicale. Toccandone l'immagine, esso "cinguetterà" e il visualizzatore sullo schermo superiore, un semplice spettro, vibrerà di conseguenza, oppure ripeterà in tono "pappagallesco" qualsiasi cosa voi diciate nel microfono; un'altra aggiunta quasi completamente inutile, ma senza dubbio simpatica!
Passando invece ad un'analisi più accurata, al centro vengono mostrate le due opzioni base, ovvero la registrazione di brevi clip audio (a sinistra) ed il lettore musicale vero e proprio (a destra), basati rispettivamente su memoria interna ed esterna.




Cominciamo proprio dal registratore vocale: questa simpatica utilità mette a disposizione 18 slot, entro cui è possibile registrare un messaggio vocale di non oltre dieci secondi di lunghezza: ciò si esegue scegliendo una casella e premendo il grosso tasto in basso al centro oppure toccando due volte la stessa con lo stilo.
La schermata di registrazione è estremamente intuitiva, effettivamente basta premere il grosso tasto REC per avviare la registrazione, dopo la quale vi verrà chiesto di selezionare un colore da associare alla registrazione, a puro scopo catalogativo. Al posto della casellina vuota comparirà una nuvoletta colorata, il cuo grado di riempimento è direttamente collegato con la lunghezza della clip; se selezionata, la clip verrà riprodotta, se verrà premuto il tasto in basso a destra verrà eliminata, se verrà premuto il tasto al centro (o toccata due volta l'icona) si accederà all'editor.






Questa schermata consta di tre parti: al centro, i due effetti principali, a sinistra intonazione e velocità, a destra gli effetti preimpostati. Selezionando la prima icona, verrà presentato un sistema di assi cartesiani, con ogni direzione associata ad un tipo di modifica:
Asse orizzontale: velocità aumentata (a destra) o diminuita (a sinistra)
Asse verticale: tono aumentato (in alto) o diminuito (in basso)
Spostando il quadratino luminoso, si potrà facilmente applicare una commistione delle due distorsioni.
Per quanto concerne gli effetti preimpostati, sono suddivise in quattro categorie da tre scelte cadauna: si tratta di modifica generale del suono (da pappagallo, robotica, da "palloncino ripieno di elio" - si, ha sorpreso anche noi), modifica output (da "cassa dietro un ventilatore", altra follia giapponese a quanto sembra, da suono in galleria, da radiolina lo-fi), modifica numero di voci (adulto + bambino, bambino + adolescente, tutti i precedenti insieme) e modifica parlato (strombettìo, fischiettio, pulsante piezoelettrico -o "alla C1PO", secondo noi).

Si, lo sappiamo: è assolutamente folle. E confermiamo che è assolutamente folle! Ma anche estremamente divertente.

Ad ogni modo, la parte inferiore dello schermo è e sarà sempre occupata dalla barra di avanzamento con il già menzionato canarino saldamente appollaiato all'estremità destra (toccandolo, si riceveranno trucchi e suggerimenti su come usare le funzioni sopra descritte), lo slider del volume, le frecce di riproduzione (normale od al contrario), il selettore modalità di riproduzione (impostabile su "loop canzone corrente", "loop di tutte le clip", "nessun loop", "selezione random", "loop da A a B") ed il tasto "Salva" per memorizzare le modifiche effettuate. Si noti che il DSi salva la clip in maniera dinamica, ovvero riproducendola e poi chiedendo di scegliere nuovamente un colore da associarvi.




Passiamo ora al lettore musicale vero e proprio, aprendo con un addendum rispetto a quanto riporta il manuale d'istruzioni: il codec AAC è effettivamente l'uno ed unico formato che questo lettore supporta, ed anche così risulta fastidiosamente schizzinoso. E' inutile girare attorno al semplice fatto che Nintendo abbia preferito, per le sue console, risparmiare sulle licenze a Fraunhofer (proprietaria delle specifiche MP3) accampando futili scusanti, ma questo si traduce in un'esperienza appagante visivamente, ma a dir poco infernale praticamente. Ma spieghiamo in dettaglio.

Per quanto i nostri test abbiano cercato in ogni modo di capire quali siano le impostazioni più gradite al DSi Music (nome di questo "canale") e pur ricordando che il manuale d'istruzioni riporta come compatibili i file AAC sino a 320kbps, non siamo riusciti a convertire nemmeno uno dei nostri MP3 nel formato esatto; diverso discorso invece per brani immessi in Rete da artisti indipendenti o acquistati tramite iTunes, il cui playback risulta assolutamente impeccabile. E non finisce certo qui: invece della più ovvia estensione .aac, la console riconosce esclusivamente il formato .m4a, che -se ve lo steste chiedendo- è esattamente la stessa cosa in due salse (estensioni) differenti. Vi è solo una magra consolazione, forse maggiore per gli utilizzatori di iPod, ma sostanziale fonte di ira per tutti gli altri estimatori e musicofili che andranno ad acquistare la console nella speranza di trovare l'equivalente di Moonshell: fin qui, possiamo solo stroncare senza pietà l'assurda politica al risparmio di Nintendo.
Abbiamo tuttavia accennato di come sia ben più riuscito l'aspetto grafico e "di diletto" di questo lettore musicale, andiamo dunque a dare un'occhiata più da vicino a cosa ha da offrire. Semprechè riusciate a trovare un brano musicale da fargli leggere senza lamentare discrepanze di formato...

Nell'immagine sopra abbiamo illustrato la schermata principale, suddivisa in quattro aree principali: dall'alto in basso abbiamo la lista dei Preferiti, due playlist personalizzate, infine il browser per cartelle. Specifichiamo immediatamente che la lista Preferiti può ospitare sino a dieci brani, mentre le altre due ne possono memorizzare ben cento ciascuna, con la possibilità di svuotarle rapidamente alla pressione del tasto nell'angolo inferiore destro dello schermo, questo stesso tasto che invece permetterà la classificazione una volta che avrete selezionato uno specifico file sia nel browser che durante la sua esecuzione nel lettore. La navigazione può avvenire nei classici modi, ovvero stilo e croce direzionale, ma ci si può anche divertire a ruotare il disco in vinile sullo sfondo, o ancora agendo sullo slider posto immediatamente sotto: selezionato il brano, si aprirà la schermata del music player.




Iniziamo subito prendendo in considerazione la schermata principale: essa riporta il solito set di controlli che abbiamo già visto nel registratore di suoni, con tanto di pappagallo, dove però scompare la possibilità di riprodurre il brano al contrario e viene invece aggiunta quella di navigare la playlist. Molto più interessante la parte centrale, dove sono riportati gli effetti di distorsione, suddivisi in tre categorie; a sinistra ritroviamo il solito effettore per la modifica di velocità e pitch, al centro invece vi è il menù per agire sul suono secondo quattro preimpostazioni, che sono "effetto radio", "isolamento voce", riverbero ed "effetto 8-bit" (per i nostalgici dei suoni campionati emessi da NES e soci), infine la possibilità di sovrapporre al brano musicale una delle clip audio prima registrate tramite microfono. L'utilità di tutto questo può variare da persona a persona, ciò non toglie che si tratti di piccole aggiunte di un certo stile; allo stesso modo è possibile impostare i tasti dorsali R ed L per riprodurre tutta una serie di effetti, fra cui i due suoni di un taiko (tamburo giapponese, che a volte può assumere due colori, avere braccia e gambe, nonchè muovere un paio di bacchette antropomorfe a ritmo di J-POP), piatti e batteria, battito di mani, fischiettio o persino i tipici dling familiari a chi è abituato a raccogliere monetine con Super Mario.
A cosa invece serva quel curioso anello da tendina, vogliamo spiegarvelo con le quindici (si, quindici) immagini che seguono.


















Questa impressionante gragnuola di fotografie si è resa necessaria per dettagliare l'assolutamente folle scelta di visualizzazioni messa a disposizione dagli sviluppatori Nintendo, di certo superiore a quanto abbiamo visto sin'ora in applicazioni simili. Dal tip-tap ad una foresta pedissequamente ripresa da un Castlevania a vostra scelta, da pulcini inquietantemente simili a Pikachu ad un Airwing impegnato in una folle corsa lungo una sorta di condotto spaziale (Fox McCloud che incontra Stargate? -ndr) passando per il mai dimenticato Excitebike, le immagini saranno o puramente fini a se stesse oppure lievemente interattive: ad esempio, durante l'animazione dedicata a Super Mario, Lakitu disseminerà monete ad altezze proporzionali al ritmo del brano, mentre sarà possibile guidare Mario premendo i tasti dorsali per farlo saltare. Davvero peculiare!

Alla resa dei conti, è difficile dare un parere su questo DSi Music, da un lato la realizzazione grafica è davvero impeccabile, con una pletora di funzioni ed effetti grafici, ma dall'altra è impossibile rinnegare il fatto che inspiegabili scelte d icarattere più economico che altro abbiano reso il software macchinoso e scomodo da usare; riuscire ad azzeccare le giuste opzioni di conversione della propria libreria musicale è un terno al lotto ed anche così non si raggiungono i livelli segnati da Moonshell e suoi analoghi, come l'uso dei tasti dorsali per gestire la playlist direttamente a console chiusa (saremo costretti a riaprirla ed agiresul touch screen), senza contare la limitazione del volume in uscita graziosamente inserito per preservare le orecchie dell'utente, ma frustrantemente inadatto a chi come usare il DSi senza danno lo sa benissimo. Purtroppo, reputiamo più probabile un abbandono dell'applicazione in favore di un vecchio modello di DS oppure di un più pratico lettore MP3 tascabile, salvo miracoli quali un aggiornamento del parco codec e un taglio alla stupida politica dell'attenzione: salute e sicurezza.


DSi Shop e DSiWare


Una delle maggiori novità introdotte con il DSi e pionierate dal Wii è la versione tutta dedicata al portatile di casa Nintendo dello shop online, ribattezzata con l'originalissimo (si, siamo un pò sarcastici) nome di DSi Shop. Questo negozio online, introdotto con la versione 1.1J del firmware, consente di utilizzare i Nintendo Points (che altri non sono che i comunissimi Wii Points sotto più generale nome) per acquistare giochi ed applicazioni, da scaricare direttamente nella memoria interna della console. Prima di addentrarci nella descrizione di questo canale, vorremmo chiarire un dettaglio a proposito di reset della macchina e DSi SHop: qualora il DSi dovesse essere sottoposto a reinizializzazione completa, sarà necessario, al primo avvio dello Shop, reinizializzarne le componenti con un brevissimo download.






Terminato l'aggiornamento o selezionato il canale, la prima cosa che vi verrà chiesta sarà, oltre a leggere l'introduzione a questa nuova funzione, l'inserimento del vostro account Club Nintendo, da associare alla console. E qui casca il primo asino: sebbene il DSi non abbia blocchi basati sull'IP del Paese da cui ci si collega, per usufruire del servizio di download per qualsiasi contenuto a pagamento (e che quindi non costi 0 crediti), sarà obbligatorio inserire i dati di un account CN valido e giapponese. Non verranno assolutamente accettati account occidentali. Se si sceglie di armarsi di pazienza, dizionario e intraprendenza, allora gli sforzi verranno premiati non solo ottenendo un ID valido da inserire, ma anche ben 1000 Nintendo Points garantiti a qualsiasi account creato entro Marzo 2010 che sia associato ad un Nintendo DSi - ricordate il codice che abbiamo trovato esaminando i manuali d'istruzione?
Se invece il giapponese non è cosa vostra, premendo il tasto in basso a sinistra è possibile saltare alla bacheca del DSi Shop, potendo comunque impostare questo dato in un secondo momento.




Continuando in piena tradizione Wii, la grafica e l'audio risultano estremamente curate e piacevoli, completamente incentrate sui colori bianco e azzurro chiaro; inoltre, molta cura è stata posta (con risultati altalenanti) nella semplicità d'uso, a cominciare proprio dalla schermata principale. Si tratta, come potete notare, di una sorta di "bacheca delle offerte", suddivisa in un grosso banner pubblicitario o presunto tale - in questo caso dedicato all'Opera Browser, a cui segue il pulsante per accedere alla bacheca vera e propria, dove gli annunci di Nintendo vengono pubblicati, ed infine al DSi Shop vero e proprio. Andiamo ad esplorare proprio quest'ultimo.




Molto essenziale, ma anche molto più esaustivo di quanto sembri, il menù si suddivide in sei pulsanti:
In alto: DSiWare, ovvero lo specialissimo shop Nintendo dedicato ai programmi DSi
Ricarica Punti: al centro a sinistra, consente di utilizzare una carta prepagata Nintendo per caricare il proprio account di crediti
Guida all'uso: al centro a destra, è un esauriente manuale, suddiviso in sezioni, di tutti gli aspetti relativi al DSi Shop, alla sua interfaccia ed al suo utilizzo
Opzioni: permette di controllare le proprie transazioni recenti, associare un account Club Nintendo al proprio DSi o resettare la console in caso di vendita, cessione o invio in assistenza
DSI Menù (a sinistra): riavvia la console e torna al menù principale
Bacheca (a destra): torna alla bacheca
Ciò detto, andiamo ad accedere al DSiWare per meglio comprendere le meccaniche di questo canale.




Come (abbastanza) prevedibile per un prodotto immesso sul mercato da circa dieci giorni al momento in cui questa recensione viene scritta, lo Shop è praticamente desolato, salvo per la solitaria presenza dell'Opera DSi Browser, che utilizzeremo come cavia per la nostra sperimentazione. La schermata è a dir poco scarna, basata su appena due icone per tornare rispettivamente allo schermo precedente ed accedere alla guida in linea posti lungo il margine superiore ed i vari software al centro: ognuno di essi a sua volta mostra nome, icona e prezzo in Nintendo Points. Si, è tutto qui.




Un pò più "allegra" la scheda informativa su Opera, che si snoda, come in molte altre schermate di questo DSi Shop, su entrambi gli schermi. Lo schermo superiore elenca una esaustiva descrizione del prodotto con tanto di immagini, deliziosamente nitide peraltro grazie ai nuovi LCD, abbastanza lunga da necessitare dello scrolling - per cui si possono usare le due frecce sul touch screen oppure il D-Pad - mentre spostandoci su quest'ultimo ritroviamo, oltre alle solite icone descritte prima, il grosso pulsante di download con al di sotto l'opzione per visualizzare la scheda tecnica del software.

Senza pensarci due volte, tocchiamo l'icona di Opera DSi e lanciamoci nel download! Prima però, ci verrà chiesta effettiva conferma delle nostre intenzioni tramite una breve videata riassuntiva: ad essere davvero importante è la scheda mostrata sull'LCD superiore, suddivisa in due parti; la prima mostra il saldo punti, la seconda lo stato della memoria, entrambe nel formato prima-costo-dopo. Nella fattispecie, veniamo informati che su 1024 blocchi a noi concessi ne sprecheremo ben 85 per l'installazione del nostro nuovo browser: ci sono forse dubbi sulla nostra risposta?








Indovinato: la risposta è si, scarica il browser. Se non altro, è gratis.
In perfetto accordo con la "tradizione Wii", la schermata di download si presenta come una piacevolissima animazione, i cui protagonisti sono Mario, Luigi, Peach e Toad, intenti a confezionare - letteralmente - il nostro regalo. Diciamo "letteralmente" perchè i nostri beniamini saranno impegnati a lanciare non meglio precisate sferette blu in un recipiente grigio, che altri non è che uno degli slot vuoti della nostra dashboard; man mano che la percentuale di dati scaricati aumenterà, così farà anche la quantità di riempimento azzurro del "recipiente", fino a quando ess verrà simpaticamente incartato ed infiocchettato a guisa di pacco regalo, che è la forma con cui comparirà nel menù principale.

Purtroppo, data la già citata gioventù della console, non è possibile procedere oltre con i nostri test: in ogni caso, quanto visto sin'ora è certamente garanzia di qualità dell'infrastruttura messa in piedi da Nintendo, che ha indubbiamente giovato dell'esperienza con la controparte casalinga del DSi. Abbiamo inoltre notato la reale efficacia del nuovo hardware WiFi incluso nella console, dato che il download del browser, la cui dimensione reputiamo possibile stimare attorno ai 10Mb, ha impiegato poco meno di quattro minuti. Ciò fa ben sperare per la navigazione vera e propria, che andremo a prendere in considerazione fra breve.


Download Play e Pictochat






Analisi relativamente breve, questa di due caratteristiche ereditate dal vecchio firmware, proprio perchè lasciate quasi intoccate dagli ingegneri Nintendo: nè la Pictochat nè la sezione deputata al multiplayer locale sono state minimamente modificate, al punto da presentare persino lo stesso aspetto grafico precedente. Assolutamente eclatante proprio il Download Play, che si presenta con la veste grafica del vecchio firmware persino sullo schermo superiore, con tanto di orologio analogico e datario! Ovviamente, sono mancanti gli indicatori pertinenti all'avvio automatico/manuale dei giochi e allo schermo di preferenza per i titoli GBA, per le ragioni che potete ben immaginare.


Opera DSi Browser




Tornando nella dashboard del DSi e toccando il pacchetto "confezionato" durante il test del DSi Shop, troveremo la piacevole sorpresa del nostro DSi Browser nuovo fiammante, pronto alla navigazione!
Non nascondiamo la nostra delusione, probabilmente condivisa da qualche decina di milioni di altri giocatori in tutto il globo, nel constatare la ben poca utilità del vecchio Opera DS Browser, venduto a caro prezzo ma alla prova dei fatti di scarsa utilità pratica: l'interfaccia era assolutamente curata, con interessanti premesse date anche dall'uso del touch screen, ma la palese mancanza di cavalli sotto il cofano rendeva anche solo aprire Google un atroce calvario, che andava peggiorando aprendo siti come lo stesso GbaRL.it che, in termini di complessità, sono notevolmente superiori ad una semplice barra di ricerca.

Questa nuova riedizione dell'Opera Browser, che il DSi Shop ci segnala essere la versione 9.50, build 446, beneficia senza ombra di dubbio dalle upgrades, vere e supposte (vedi oltre) all'hardware del Nintendo DSi, risultando operativa in circa otto secondi, al termine dei quali ci viene presentata la schermata iniziale, decisamente meglio organizzata di quella della precedente edizione.






Alle palesi opzioni per la navigazione, la ricerca e l'esplorazione dei preferiti, che campeggiano al centro dello schermo, troviamo anche tre piccoli tasti che, nell'ordine, consentono di leggere la lunga ed esauriente guida in linea del browser (che finalmente fra l'altro si sbarazza della sua natura di pagine HTML memorizzate nella ROM per diventarne parte integrante), accedere al menù delle opzioni e leggere la cronologia, ammesso che si siano già visitate delle pagine nel corso della giornata.
Ma soffermiamoci un istante sulle opzioni, di modo da indicarne alcune piuttosto interessanti. Fra le altre scelte spiccano infatti quelle relative alla scelta del motore di ricerca predefinito, come l'ottimo Google o l'apprezzato Yahoo! (entrambi, ovviamente, nelle loro varianti giapponesi), la possibilità di disabilitare le immagini (opzione immediatamente successiva) oppure le animazioni, nonchè un completo set di personalizzazioni sui cookies, che possono essere eliminati o disabilitati del tutto, ad esempio. E' inoltre possibile da qui controllare la versione del browser attualmente in uso e tutta una serie di dati pertinenti la rete wireless cui il DSi Browser è attualmente agganciato, come ESSID, protocollo di cifratura e posizione negli slot di configurazione del firmware; è inoltre presente un utile sistema di aggiustamento dell'ora a seconda della propria zona d'origine, utile per quei server che utilizzano l'Ora Standard (fuso di Greenwich) nei loro datari.




Passiamo ora a preferiti e ricerca: inserire indirizzi in questo elenco è straordinariamente semplice, come vedremo parlando della schermata, e così anche la loro gestione, sebbene leggermente più macchinosa di quanto ci saremmo aspettati. In basso vengono visualizzate quattro linguette, più il solito tasto indietro, che analizzeremo da sinistra verso destra: l'elenco principale si limita a mostrare le pagine memorizzate, con in alto a destra il grosso pulsante di aggiunta qualora stiate visualizzando una pagina non compresa (tale menù è infatti visualizzabile anche durante la navigazione), menù in cui un semplice tocco aprirà l'indirizzo scelto; la seconda scheda permette solo e soltanto, trascinando con lo stilo, di riorganizzare i contenuti della lista preferiti, la terza di modificarne gli indirizzi e di scegliere la modalità di visualizzazione fra corrente, compatta ed estesa (vedi oltre), infine la quarta solo e soltanto la loro cancellazione. Ben capirete dunque perchè reputiamo questa funzione ben completa ma anche poco pratica da gestire.
Molto agile invece la possibilità di effettuare ricerche al volo: tutto ciò che ci verrà richiesto sarà digitare il testo da cercare e questi verrà automaticamente inviato al search engine scelto, ovvero i già citati Google JP e Yahoo! JP. Questo ci dà l'opportunità fra l'altro di descrivere in maggior dettaglio il potente editor testuale che Opera DSi mette a disposizione dell'utente.






Come potete osservare dall'immagine soprastante, fanno la loro comparsa tutta una serie di funzioni aggiuntive - e oltremodo gradite, specie pensando alla loro futura localizzazione occidentale - che impreziosiscono il software, rendendolo peraltro estremamente più agile da utilizzare. Ma esaminiamole una alla volta.
In alto ecco comparire l'onnipresente area testuale, in cui parole ed indirizzi andranno via via componendosi procedendo con la digitazione, subito al di sotto invece troviamo la barra delle scorciatoie, utile prontuario per l'inserimento rapido di elementi come www. o http:// o i vari suffissi come .com, .org e naturalmente il .co.jp che indica i siti di registrazione giapponese. La novità sta nel fatto che ora la barra dei suggerimenti è "intelligente", visualizzando elementi occidentali se viene selezionata la tastiera QWERTY, o elementi in kana (ideogrammi giapponesi, ndr) se vengono selezionate le tastiere hiragana o katakana.
Il selettore tastiere si trova appena una riga più in basso, consentendo di passare agilmente da kana a caratteri occidentali finanche alle lettere accentate e ad una esaustiva tavola simboli; nella parte destra compare invece lo switch fra tastiera virtuale e scrittura a mano, su cui ci soffermiamo brevemente e che abbiamo illustrato nell'immagine sopra.
Forse la schermata che meno è cambiata dal precedente Opera Browser, ma che reputiamo leggermente più completa di quelle che saranno le versioni occidentali. Al posto del selettore tastiere, infatti, troviamo un selettore ideogrammi, inestimabile per chi sui siti nipponici ci naviga. Infatti ciò rende possibile l'input di ideogrammi semplicemente disegnandoli, tecnica vantaggiosa se si considera come la scrittura giapponse si basi proprio su una serie di tratti disegnati in un preciso ordine ed un preciso orientamento spaziale. Ad occupare i due terzi inferiori dello schermo troviamo proprio i due riquadri di scrittura, a cui fortunatamente non sono state rimosse le due comode linee guida, nonchè i soliti backspace, invio e spazio. Siamo rimasti piacevolmente sorpresi dalla capacità del software di riconoscere la normale grafia in stampatello corsivo, ma a dir poco sbalorditi da come sia supportata anche la normale scrittura in corsivo che tanto ha fatto dannare ciascuno di noi alle elementari: il riconoscimento si aggira attorno al 90%, percentuale compensata dall'ottimo sistema di suggerimenti che si attiva toccando il lembo sollevato nell'angolo inferiore destro. Per ogni input vengono forniti otto possibili alternative, nonchè la possibilità di ridisegnare la lettera/ideogramma, per un'agilità di scrittura davvero notevolissima.

Torniamo ora, forse un pò a malincuore, alla nostra tastiera occidentale: non vi è nulla da segnalare, trattandosi di una normalissima tastiera QWERTY compatta ma molto più precisa rispetto a quella inclusa nei precedenti firmware DS e di cui Opera si avvaleva, se non tre minuscoli pulsanti in basso a sinistra, bordati di verde. Cosa sono? Facile: il "T9" del browser.
Dedicato purtroppo solo alla lingua giapponese (e decisamente in controtendenza rispetto alla politica di risparmio di Nintendo), il selettore permette di digitare parole e frasi in lettere romane per poi ritrovarsele immediatamente scritte in romaji (opzione a sinistra), hiragana (al centro) o katakana (a destra), nonchè di ricevere suggerimenti in stile iTAP (equivalente Motorola del T9) nella barra scorciatoie. Opzioni analoghe sono presenti anche nele tastiere giapponesi.






Digitiamo ora un indirizzo e godiamoci la rapidità con cui il browser carica la pagina: i test sono stati ovviamente svolti su GbaRL ed altri siti a tema videoludico, ma in ogni caso le pagine, non importa la complessità, sono state caricate in una media di trenta secondi, con tempi successivi ridotti grazie ad una migliorata tecnologia di caching. E' con un certo piacere che notiamo l'implementazione di buona parte degli standard in uso ad oggi nel Web, anche se nuovamente ci rammarichiamo nel notare la mancanza di supporto a Flash e Java, mentre Javascript è pienamente supportato. Le conseguenze di tutto ciò sono ovviamente niente Youtube, niente Web Chat e soprattutto l'utilizzo della versione base (ovvero in HTML) di servizi come GMail, che comunque è pienamente supportato. Curiosamente, il browser riesce a visualizzare anche talun elementi AJAX, come i box mobili, ma fallisce miserrimamente su immagini mostrate tramite LIghtbox o su altri elementi che richiedono un'interazione tramite mouse. Nel complesso comunque, l'esperienza di navigazione appare piuttosto solida, riuscendo persino a gestire un sito tramite il solo uso del DSi Browser, che si è anche dimostrato capace di gestire menù dinamici e pagine particolarmente complesse (connessioni MySQL, Javascript Alert, addirittura connessioni protette in SSL). Sottolineiamo come sia totalmente assente qualsiasi opzione per il tabbed browsing.
Ad incuriosirci particolarmente è comunque proprio la velocità con cui il browser riesce a caricare le pagine, difficilmente imputabile ad un semplice aumento della RAM disponibile e ad una cache più efficiente: ciò sembra corroborare le voci di corridoio che vedono nel DSi l'utilizzo di un ARM9 di ultima generazione. Il chipmaker asiatico infatti ha, di recente, aggiornato la sua linea ARM7-11 includendo, a parità di categoria, velocità di clock superiori, da 277 su sino a 500Mhz; naturalmente escludiamo che nel DSi sia presente un processore dalle stesse capacità del MIPS R4000 incluso in PSP (300Mhz), tuttavia non possiamo escludere che una upgrade in questo senso, voluta o meno, ci sia, specialmente se consideriamo anche la presenza del lettore musicale e dei suoi vari effetti: Moonshell insegna quante risorse richieda il semplice aumento della velocità di riproduzione.




Concludiamo esaminando brevemente l'interfaccia e le opzioni di visualizzazione.
Lungo il margine inferiore del touch screen sono allineate tutte le funzioni che ci si aspetterebbe da un web browser, ovvero:
Avanti/indietro (disponibili a seconda dei casi)
Aggiorna
Cerca (apre la finestra di ricerca per l'utilizzo di Google o Yahoo!)
Gestione preferiti (già descritta addietro)
Schermata principale (ritorna al menù principale)
Inversione schermi (vedi oltre)
Opzioni
Apriamo proprio quest'ultimo menù: cosa piuttosto intressante per un browser "portatile", le opzioni fornite sono molte; dall'alto in basso, troviamo infatti le proprietà della pagina (come indirizzo, header e standard), segui




Fino a questo punto abbiamo messo sotto la lente di ingrandimento ogni minuzioso particolare dell'hardware e del software di cui il DSi si compone: tutto molto bello (o insopportabilmente orrendo, a seconda dei gusti personali), ma i giochi? Vi è qualche miglioramento o abbiamo solo acquistato un elegante fermacarte? A questa domanda, cerchiamo di dare una risposta precisa e concisa, senza perderci nei paroloni e nelle altisonanze dei comunicati stampa e delle tech papers di Nintendo.




Partiamo subito dai giochi, per cui possiamo riassumere le nostre esperienze con un solo ed unico aggettivo: spettacolare.
Una delle nostre preoccupazioni maggiori era la perdita di definizione della grafica pre-DSi, essendo progettata o per gli schermi del DS Classic o per i poco maggiorati schermi del Lite. Come potete vedere dagli scatti soprastanti, il lavoro di transizione agli schermi più grandi è eseguito a regola d'arte, con colori nitidi e straordinariamente brillanti, senza che per questo compaiano sgranature e scalettature, cosa abbastanza comune quando si lavora di stretching. Certo, gli algoritmi non sono perfetti: vi sono alcune occasioni in cui l'incremento di luminosità genera un'immagine con taluni colori "sparati", come si usa denominare in gergo un eccessivo sbilanciamento additivo di luminosità e saturazione.
Durante le sessioni di gioco, le incrementate dimensioni dello stilo, la rifinitura matte a grana fine ed il soddisfacente bilanciamento del peso si fanno sentire in positivo, garantendo stabilità della console e un'ergonomia di tutto rispetto, sicuramente evidente per chi passa da un Classic ad un DSi, un pò meno per gli utilizzatori del DS Lite; unica pecca i pulsanti minuscoli, problematici per chi è dotato di polpastrelli di dimensioni maggiori, nonostante la stessa rifinitura esterna si presenti su di essi. La croce direzionale è sempre quella: nessun miglioramento nell'esecuzione delle diagonali, nuovamente un grosso problema.

Ciò che abbiamo constatato è l'assoluto ottimismo di Nintendo sulla sua nuova batteria, che qui stronchiamo senza mezzi termini come a dir poco pessima. Sono bastate solo cinque ore di gioco e navigazione non troppo intensa per annientarne il livello di carica, una beffa se confrontiamo con questo risultato i valori dichiarati dalla casa di Kyoto. In assenza di un Battery Pack di maggior capacità ed essendo ben consci che appena dietro la lamina di ABS che costituisce il fondo del vano batteria c'è un grosso spazio vuoto occupato soltanto da una sottile piastra per i circuiti del D-Pad e del tasto POWER, ci sentiamo in dovere di bacchettare i progettisti Nintendo. Qualcosa di più si poteva - e si doveva - fare.
Stesso identico discorso per la compatibilità GBA: che non si sbandierino fantomatici problemi di spazio. La circuiteria, per motivi di ordine tecnico (leggasi: i giochi DS ne fanno ampio uso), è ancora tutta lì, fittamente stipata fra le altre componenti; era così difficile spostare un paio di chip sulla desolatamente vuota piastra accessoria a sinistra, quella citata a proposito della batteria, e lasciare intatta anche la retrocompatibilità? Ma si, sa, Slot 2 significa anche PassMe bug ed impossibilità di creare una branca dedicata al software GameBoy Advance su DSi Shop. A volte, vorremo che Nintendo si ricordasse dei suoi fan più affezionati ed un pò meno del proprio portafogli.

Oh, giusto, le flashcard! Proprio con questi due scatti vogliamo concludere questo esame delle performance:




Molti siti, anche della scena, amano bearsi di aver testato decine e decine di flashcard, sbandierando risultati chilometrici. Ai nostri lettori offriamo un'analisi molto più semplice ed elegante, ovvero queste immagini.
Le flashcard odierne si basano su due differenti debolezze del firmware, la prima è il già nominato PassMe bug, ovvero quel difetto insito nell'implementazione della compatibilità GBA che permette, tramite codice opportuno caricato in RAM, di saltare direttamente ad un offset prestabilito, da cui caricare codice non firmato da Nintendo, mentre la seconda è proprio una firma digitale autentica che, opportunamente modificata, avvia la flashcard. Se il primo difetto è, ovviamente, stato risolto rimuovendo in toto il codice pertinente allo Slot 2, la seconda categoria di flashkits è stata bloccata tramite apposito controllo all'avvio della cartuccia, il cui risultato, che vi mostriamo, è un semplice e gentile invito a spegnere la console.
Naturalmente, questo sistema di sicurezza è lungi dall'essere perfetto: vi sono già delle pecche nel firmware sfruttate con successo (che, per ovvi motivi, non riteniamo opportuno divulgare), tuttavia lo stesso è aggiornato e criptato, denotando una certa cura di Nintendo nel voler evitare giustamente le varie forme di pirateria, ma anche di non discriminare fra queste ed il legittimo desiderio di utilizzare i tanti, ottimi software amatoriali disponibili in Rete per le due precedenti iterazioni della linea Nintendo DS. A nostro avviso, un vero peccato.



RICAPITOLIAMO:




Prima di continuare, lasciateci prendere il respiro per qualche istante.
Esattamente otto giorni: ecco quanto ci è voluto per passare da una busta postale in plastica a questo articolo. Il DSi ci ha dato filo da torcere, ma noi abbiamo dato filo da torcere a lui, attraverso un "percorso di guerra" fatto di test, analisi minuziosa del software (e delle possibilità di hacking), della resa effettiva con giochi e applicativi specifici, di ergonomia e praticità; sono state scattate oltre duecentottanta fotografie, di cui solo poco oltre 150 sono effettivamente state incluse nella recensione. Ed eccoci qui, pronti a tirare le somme.

Come avevamo annunciato in apertura di recensione, sebbene la nostra opinione sia ben chiara, eviteremo di emettere un verdetto numerico, o comunque quantitativo, sul Nintendo DSi, limitandoci invece a sottolineare cosa ci sia o non ci sia piaciuto.
Cosa ci è piaciuto? L'avere finalmente fra le mani il vero Nintendo DS, così come doveva essere sin dal principio. Compatto, elegante, solido e ben bilanciato, con un'ergonomia che, pur essendo povera di superficie relativa ai vari pulsanti e non risolvendo il problema delle diagonali del D-Pad, è comunque piacevolissima ed adatta a qualsiasi tipo di impugnatura. Apprezzato anche il pennino più lungo di quello incluso col DSi e dalla migliore stabilità, sicuramente utile nei titoli di maggior intensità, e naturalmente non dimentichiamoci delle gargantuane dimensioni dei due schermi, luminosi e brillanti grazie anche all'inedito quinto livello di luminosità, su cui i giochi DS appaiono nitidi e brillanti. Naturalmente è ben apprezzato l'upgrade hardware, sia reale (RAM e scheda wireless) che presunto (la fantomatica CPU ARM9 di nuova generazione), di cui applicazioni particolarmente complesse come il browser ed il lettore musicale beneficiano appieno. In ultimo, ci riteniamo soddisfatti dal sistema operativo, la cui forma e semplicità di utilizzo sicuramente hanno tratto vantaggio dall'esperienza accumulata col Wii - e con qualche palese scopiazzatura da PSP - sebbene minato da talune scelte poco felici nella sua gestione più fine.

Cosa non ci è piaciuto? Altrettanto, siamo purtroppo costretti a dire. Se questo DSi fosse stato davvero il primo modello della console a doppio schermo ci saremmo limitati a compiangere lo Slot 2 e la compatibilità GBA, ma dopo cinque anni dall'introduzione sul mercato della macchina ci saremmo aspettati meno "tirchieria" e più intelligenza da parte di Nintendo. Pur essendo presente, per ragioni computazionali, tutta la circuiteria legacy, e pur potendo benissimo essere aggiunto uno slot di ampiezza GBA, si è preferito tagliare e guadagnare qualche millimetro di spazio... oh si, ed anche turare tutte quelle vecchie falle di sicurezza che avevano dato la stura all'epopea delle flashcard. Il lettore musicale, sebbene stupefacente dal punto di vista grafico, è un'accozzaglia inutilizzabile per via dell'assurda scelta di imporre il formato AAC (nuovamente, per non pagare la licenza dell'MP3) ed anche in questo di inserire incomprensibili limitazioni della compressione; ugualmente senza senso il blocco del Photo Editor verso immagini non scattate dal DSi stesso, un vero peccato se si pensa alla buona usabilità dello stesso ed alla ricchezza di funzioni. Assolutamente incomprensibile, inoltre, la scelta di non supportare anche per il vecchio software DS le cifrature wireless avanzate (WPA/2), che rimangono invece disponibili solo ai nuovi DSiWare. In ultimo, è davvero ridicola la scelta di una batteria meno capiente a fronte di un'incrementata richiesta energetica: sia questo che la mancanza di uno Slot 2 assume contorni ancora più incredibili se si pensa che, della scocca inferiore del DSi, solo due terzi sono effettivamente occupati da circuiteria.

Un vero peccato dunque, che ragioni di ordine economico (licenze) o la pretesa di Nintendo di erigersi a paladina della salute e della sicurezza dei videogiocatori (volume "bloccato" delle casse, Photo Editor limitato nell'uso, ecc), o ancora altre non giustificabili motivazioni, abbiano portato questa macchina ad essere, in effetti, una buona scelta per chi non è interessato allo Slot 2 ed è in procinto di avvicinarsi al mondo DS per la prima volta, ma solo una seconda console per chi un DS già lo possiede e lo apprezza. Ah, senza contare naturalmente le scelte palesemente volte a bloccare le dilaganti flashcard - peccato che ciò blocchi anche il mondo homebrew, e Nintendo non è nota per implementare rapidamente nelle sue console ciò che i programmi amatoriali consentono di fare.

Ma andiamo a riassumere, come di consueto, i pro ed i contro di questo Nintendo DSi:

Pro
+ Fotocamere integrate, con possibilità di rilascio di un'applicazione di VoIP
+ Stilo più lungo ed ergonomico
+ Scheda Wireless più potente
+ Supporto a cifrature wireless migliori (WPA/2 sia TKIP che AES), ma...
+ Configuratore esaustivo e completo
+ Opera Browser veloce e compatibile
+ Schermi titanici e meravigliosamente luminosi
+ Soft-reset implementato
+ Regolazione digitale del volume (anche se ciò può non piacere)


Contro
- Dov'è finito lo Slot 2?
- Qualità della fotocamera non all'altezza delle aspettative (e del prezzo)
- Viteria di bassa qualità
- Mancato supporto del formato MP3 da parte del lettore musicale
- Anche per gli AAC, imbroccare un convertitore funzionante è un terno al lotto
- Mancata possibilità di usare il Photo Album come visualizzatore di immagini
- Totale o quasi mancanza di software appositamente sviluppato
- Batteria di capienza inferiore alle precedenti
- Tasti dorsali troppo piccoli
- Mancato supporto ai titoli multilingua basati su settaggio firmware
- ... le cifrature wireless avanzate sono supportate SOLO dai giochi DSi-only
- Incapacità di gestire agilmente i "canali"
- Volume delle casse forse un pò troppo "adatto ai bambini"

INOLTRE ECCO I NUOVI COLORI DEL DSi:

ALTRE NOVITà SONO I PENNINI RETRATTILI:
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Edited by Alex - 29/7/2013, 16:58
 
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